Mondiali Glasgow 2023, Mathieu Van Der Poel: “Il completamento della mia carriera, questa vittoria è rivincita dopo lo scorso anno”

Mathieu Van Der Poel fa la storia ai Mondiali di Glasgow 2023. Il fenomeno neerlandese ha stracciato la concorrenza con una accelerazione secca a 22 chilometri dalla conclusione, distanziando in maniera irreparabile Wout Van Aert, Tadej Pogacar e Mads Pedersen, andando a riprendere un ormai esausto Alberto Bettiol per involarsi verso il traguardo. Una progressione che ha lasciato di stucco i suoi rivali, costretti ad arrendersi e lottare per la seconda posizione mentre la futura maglia iridata ormai era fuori dalla loro portata, potendosi così permette anche una caduta senza conseguenze, né sul fisico né sull’esito della corsa.

“Questa vittoria significa tutto per me – spiega prima della cerimonia di premiazione che lo vedrà indossare la sua prima maglia iridata di dodici mesi che non vede l’ora di vivere – Era uno dei miei grandissimi obiettivi che mi erano rimasti, penso che in qualche modo segna il completamento della mia carriera. Per me è la più grande vittoria su strada che ho mai ottenuto, non riesco ad immaginare cosa significa correre in maglia iridata per un anno”.

Tra i più attivi nelle fasi chiave della corsa, il classe 1995 aveva scelto con cura i momenti in cui scattare, selezionando quello per l’azione decisiva: “Sapevo che quello era il momento più duro della corsa, specialmente perché poi c’era la discesa e poi lo strappo successivo. Mi sentivo ancora bene, mentre sapevo gli altri erano un po’ al limite. Non mi aspettavo di guadagnare terreno da subito, ma vedere che nessuno seguiva mi ha dato le ali. Volavo fino ad ogni curva, almeno sino alla caduta”.

Quello dunque l’unico momento di esitazione all’interno di una corsa altrimenti perfetta, seppur con un brivido per essere rimasto chiuso in un momento ancora lontani dal traguardo: “Per un attimo ho temuto anche di perdere tutto. Non è stata una caduta stupida perché non stavo correndo grandi rischi, ma ero molto arrabbiato con me stesso, anche se non so come sia successo e all’improvviso mi sono ritrovato a terra. In alcuni tratti era comunque molto scivoloso, era molto difficile. Penso che la caduta in qualche modo ha reso la corsa più epica, anche se chiaramente avrei preferito restare in piedi”.

Visto il suo vantaggio ha avuto anche modo di godersi a meglio l’ultimo chilometro, sfruttando gli ultimi mille metri per pregustare il successo, ripensando anche a quanto accaduto in Australia la passata stagione: “In qualche modo questa vittoria è la rivincita per quanto successo lo scorso anno, quell’ultimo chilometro è stata una sensazione straordinaria”.

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